Nel 2014 Divergent, il primo capitolo della saga di successo creata da Veronica Roth, entra nella top ten dei libri per ragazzi più venduti. Tutto inizia nel 2011 quando viene pubblicato negli Stati Uniti, in Italia arriva un pochino dopo, nel 2012 nell’edizione di De Agostini. La saga viene, da alcuni, fatta rientrare nel genere di fantascienza distopica. Cosa significa distopia? Vi dò la definizione presa direttamente dal dizionario:
Utopia al contrario; situazione, condizione futura presentata e descritta come negativa, sgradevole e non auspicabile in alcun modo
Questa parola anticipa molto della storia, anche troppo. Siamo a Chicago, in un anno non meglio precisato. Le persone vivono suddivise in gruppi chiamati Fazioni, ognuna con caratteristiche peculiari, adibita a svolgere compiti specifici e prestabiliti.
Ci sono gli Abneganti, la loro caratteristica principale è l’essere altruisti, dediti al prossimo. Non accettano niente di superfluo e rifiutano qualsiasi forma di individualismo. Sono posti a capo del governo della città proprio perchè non desiderano il potere, nell’ottica generale dovrebbe essere proprio questa loro caratteristica a garantire la miglire e più equa gestione della società. Si vestono di grigio, sono anonimi, gli uomini hanno i capelli tagliati corti tutti della stessa misura, le donne se li raccolgono in sobri chignon. Si guardano allo specchio il meno possibile perchè questo costiuirebbe una forma di vanità e narcisismo, qualcosa che gli Abneganti non possono accettare. Il loro simbolo sono delle mani che si intrecciano, sorreggendosi a vicenda. A questa Fazione appartiene Beatrice, la protagonista della saga.
I Candidi. Sono gli onesti, quelli che non accettano la falsità e l’inganno. Dicono sempre la verità, che nella maggior parte dei casi è solo la loro versione di quella che credono essere l’unica verità. Sin da piccoli viene insegnato loro a non avere segreti, a dire semplicemente tutto quello che gli passa per la testa, senza filtri, senza pensare di poter sbagliare. Si vestono solo di bianco e nero, la loro caratteristica viene usata nella politica, dove sembra meglio essere sinceri e aperti, e nelle questioni legali. Il loro simbolo (ovviamente) è una bilancia. Cristina, colei che diventerà la migliore amica di Beatrice, proviene da questa Fazione.
I Pacifici sono la Fazione che rifiuta la violenza, le armi, la guerra, qualunque forma di ostilità reciproca. Sono persone buone, semplici, si accontentano della vita tranquilla degli agricoltori. Con il loro lavoro nei capi al di fuori della recinzione che delimita la città, danno sostentamento a tutta la popolazione. Credono nell’amicizia e nell’amore reciproco per superare qualsiasi contrasto. Si vestono con colori sgargianti, sorpattutto di rosso e giallo. Sono liberi, suonano il banjo, cantano e ballano pieni di vita e serenità. Il loro simbolo è un rigoglioso albero.
Gli Eruditi sono i più colti, come ne suggerisce il nome. Dovrebbero essere anche i più intelligenti, ma è difficile relegare una caratterista come l’intelligenza a una ristretta cerchia di persone. Diciamo che loro credono nella formazione e nello studio come fondamento per una classe politica e di governo giusta e preparata. Il loro simbolo è un occhio azzurro, dovrebbe rappresentare la ricerca e la conoscenza. Il loro compito è custodire tutte le conoscenze, e in quale luogo è possibile svolgerlo al meglio se non nelle biblioteche? Detengono un potere immenso, il sapere è un potere così grande da riempirli fino all’orlo, da farli scoppiare di egocentrismo e arroganza. Sono dottori, insegnanti, a volte scienziati, sono i responsabili della conservazione di tutti i documenti della città. I loro vestiti sono di colore blu.
Gli Intrepidi sono la Fazione adibita alla protezione della città. Sono forti, coraggiosi, intrepidi, appunto. Sanno sparare con precisione, imparano le tecniche della lotta corpo a corpo, sono violenti, irruenti. Bevono, gridano, la loro pelle è una tela colma di tatuaggi, i loro visi sono disseminati di piercing. Si vestono di nero e il loro simbolo è una fiamma ardente. Per loro il più grande problema della società è la codardia, per questo sono sconsiderati e folli nella maggior parte delle loro azioni. Da questa Fazione proviene Quattro, un altro dei protagonisti.
Il motto della società in cui vivono Beatrice, Quattro, Cristina e tutti gli altri è: la Fazione prima del sangue. Ai ragazzi viene chiesto di scegliere la Fazione a cui appartenere per il resto della loro vita a quella che viene chiamata Cerimonia della Scelta. È proprio questo il primo evento fondamentale della saga Divergent. La Fazione prima del sangue, scegliere l’inclinazione personale invece della famiglia, della vita a cui si è abituati. Beatrice scelgie, ma non gli Abneganti, sceglie gli Intrepidi. Cristina sceglie, non i Candidi, ma gli Intrepidi. Caleb, il fratello di Beatrice sceglie, non gli Abneganti, ma gli Eruditi. Inizia il loro viaggio nella nuova Fazione, con l’addestramento e le prove da affrontare per superare la difficile Iniziazione. Se falliscono saranno costretti a vivere per sempre ai margini della società come reietti, saranno per sempre degli Esclusi.
La vita nelle nuove Fazioni sarà difficile per tutti, le persone sono crideli e malvagie. Come Erik, uno dei capi degli Intrepidi, o come Jeanine Metthews la leader degli Eruditi, convinta che gli Abneganti abbiamo dei segreti, decisa a ribaltare il governo e ad assumerne il potere. Jeanine è ossessionata da coloro che non si conformano ad una sola Fazione, che portano dentro i segni delle caratteristiche diverse e peculiari di ogni Fazioni. I Divergenti. Crede che siano una minaccia per il sistema delle Fazioni e, di conseguenza, per tutto ciò in cui lei crede. Vuole eliminarli tutti. Quando Beatrice entra negli Intrepidi sceglie un nome nuovo: Tris. Si innamora del suo insegnate durante l’addestramento: Quattro, chiamato così perchè ha solo 4 paure da affrontare nello scenario delle paure cui si sottopongono gli Intrepidi.
A causa di un potente siero, Jeanine blocca tutti gli Intrepidi dentro quella che a loro sembra una simulazione, non diversa da quelle che sono abituati ad affrontare per allenarsi. Il suo scopo è sterminare gli Abneganti. Il siero però non funziona sui Divergenti. Tris e Quattro in qualche modo riescono a ribellarsi, devono fermare Jeanine…
Una battaglia dopo l’altra, una scelta dopo l’altra porteranno Tris e Quattro ad affronatare altre ostilità. Si può vincere un tiranno, riconquistare una parvenza di tranquillità, ma siamo esseri umani. Inclini a commettere ciclicamente gli stessi sbagli. Alle porte della tranquilla residenza dei Pacifici, in cui si sono rifiugiati, l’aria inizia a farsi irrequieta. Altre persone premono per imporsi nella costruzione sociale di Chicago ormai al collasso. Le Fazioni sono state smantellate, i leader sono dispersi o morti. Ma qualcuno che ha sempre vissuto al margine di questa società rivendica la posizione che gli spetta di diritto. Gli Esclusi, guidati da Evelyn.
Allleanze improbabili vengono strette dai protagonisti, Tris si troverà ancora una volta a fare i conti con le sue perdite, il suo dolore e la sua divergenza. Una scomoda verità preme per venire a galla e Tris è decisa ad aprire gli occhi alla sua gente, anche usando le maniere forti se necessario…
La verità cambia tutto. Scoprire di aver vissuto una vita pianificata da altri è devastante. Scoprire di essere solo una minuscola parte di una entità gigantesca è terrificante. Chicago è solo una piccola città, non è il centro dell’universo. Fuori dalla recinzione, oltre i campi dei Pacifici c’è molto altro. Ci sono persone che aspettano i Divergenti, ne hanno bisogno. In un mondo devastato dalle guerre e dagli esperimenti genetici, scienziati al servizio del governo americano hanno creato degli esperimenti per cercare di riportare il DNA umano alla purezza originaria. Chicago è l’esperimento meglio riuscito fino ad ora.
Tris, Quattro, Cristina, Cara, Caleb e Peter escono. Vanno incontro ai loro “creatori” per sapere perchè…qual’è il senso di tutto. Ma anche qui, come in città, le persone sono persone. I segreti e la brama di potere sono ovunque. Anche in questo luogo, nel Dipartimento, saranno costretti a lottare, a sanguinare, ad uccidere, per affermare se stessi. Per gridare al mondo che è la libertà quello che conta.
Distopia…esattamente la parola che cercavo. La visione della Roth spaventa perchè risulta probabile. Ha costruito un tela densa di personaggi, di segreti e colpi di scena. Dev’essere stato difficile far quadrare tutto alla perfezione, il risultato finale però è molto buono. Una trilogia avvincente, che emoziona. Ogni personaggio spicca per qualità e difetti, ci sono molte perdite ma anche conquiste fondamentali che fanno crescere tutti i protagonisti. C’è una cosa che però non ho apprezzato: Allegiant. Tutto il libro in realtà. Il fatto che sia a due voci: Tris e Tobias (alias Quattro). Il suo finale, che ovviamente non svelo. Per come la vedo io il libro è finito con il capitolo 50, ce ne sono molti altri dopo. Non avevo più voglia di finirlo perchè non mi interessava più la storia, non volevo sapere che fine avrebbero fatto tutti. Questa mi sembra una cosa terribile per un libro e credo non serva aggiungere altro.